Avere un lavoro a tempo indeterminato, una postazione comoda, e buoni colleghi: fino a due settimane fa mi sembrava un sogno irrealizzabile. Figuratevi, io, la regina della sfiga che non ha mai ricevuto niente di bello dalla vita. Finalmente la ruota gira? Ebbene sì, uccelli del malaugurio che mi volete male, stavolta avete toppato.
Sono contenta. Ora il mio cervello mi porta a pensare che una botta di culo così deve essere pagata in qualche modo, i problemi alla gamba sono un antipasto. Possibile che per una volta abbia avuto solo fortuna e basta? Senza che arrivi il contraccolpo? Io ci spero, e che cavolo. E nel frattempo mi godo il momento.
Con la mia esperienza passata di lavoro avevo una paura pazzesca. Non di lavorare, ma con chi farlo. Vedete certe volte le persone ti fanno desiderare di essere altrove e scappare anche se tu sei bravo in quello che fai. In precedenza
avevo trovato delle persone veramente ignoranti sulla disabilità, l’educazione e collaborazione. Ho passato momenti durissimi fino a voler scappare in ogni modo.
Il primo giorno al nuovo lavoro sono stata sull’attenti per ogni minimo rumore, per paura di sbagliare, interrompere, disturbare. Ma passando le ore ho notato che non succedeva niente di tutto questo. I mie colleghi lavoravano nelle loro stanze, mi invitavano per prendere un caffè, a pranzo davano il buon appettito e salutavano quando era finita la giornata. Ho pensato, stai a vedere che sono una setta di serial killer. Beh tranquilli ho scoperto che non lo sono, ieri siamo andati anche a cena insieme e sono ancora viva! Non so come sarà il futuro ma per la prima volta nella mia vita ho voglia di scoprirlo veramente.
Don’t worry about what anybody else is going to do. The best way to predict the future is to invent it. Alan Kay, 1971
(Non preoccuparti di cosa sta per fare qualcun altro. Il miglior modo per predire il futuro è inventarlo.)